Shark, il robot che studia i ghiacciai è in missione
Mentre nelle città l’afa estiva si fa opprimente, un veicolo robotico marino tutto italiano è alle prese con le basse temperature dei mari del Nord Europa. Il suo nome è Shark e ha il compito di studiare i cambiamenti climatici, l'inquinamento ambientale e gli ecosistemi polari e fornire dati e risposte ai ricercatori. Il drone dell’Issia- Cnr, dislocato sui fronti marini dei tre ghiacciai di Kronebreen, Kongsbreen e Conwaybree, nelle isole Svalbard, consentirà di analizzare lo scambio termico tra mare e ghiaccio per ottenere informazioni e immagini mai raccolte prima.
Shark (nel video è quello giallo) è un piccolo robot marino autonomo semi-sommergibile, interamente progettato e sviluppato dall’unità operativa di Genova. Dotato di bussola e gps, sistema di controllo automatico, radio per l'invio dei comandi e la ricezione di immagini e telemetria, raccoglie dati sull'interfaccia aria-mare-ghiaccio. L'equipaggiamento prevede sensori aggiuntivi: un pirometro consente di misurare la temperatura superficiale dell'acqua, la sonda multi-parametrica di acquisire i valori di conduttività dell'acqua, temperatura, ph, redox e ossigeno disciolto, mentre un ecoscandaglio mappa la batimetria del fondale.
A supportare SharK nella sua missione e aiutarlo a evitare i piccoli iceberg presenti in quei mari, è presente un drone volante ad otto eliche, dotato di foto e videocamera con le quali è possibile anche riprendere il fronte del ghiacciaio.
Le immagini del video si riferiscono all'uscita di un'imbarcazione Teisten dal porticciolo di Ny-Alesund per recarsi in prossimità del ghiacciaio Kronebreen, in cui Shark porta al traino un campionatore di acqua (montato su un trimarano con scafi arancioni). Mediante un sistema di guida semi-automatico Shark è arrivato, addentrandosi in un labirinto di iceberg di piccole e medie dimensioni, sino a toccare il ghiacciaio. Lungo il percorso sono stati raccolti i dati dalla sonda multi-parametrica montata a bordo del veicolo e 8 bottiglie d'acqua sulle quali saranno condotti esami di tipo micro-batteriologico.
La missione fa parte del Progetto UVASS (Unamnned Vehicles for Autonomous Sensing and Sampling), approvato dallo ‘Svalbard Science Forum' per lo sviluppo di veicoli senza equipaggio per lo studio delle interfacce aria-mare-ghiaccio. Tra i suoi partecipanti vede la presenza dei ricercatori Gabriele Bruzzone (responsabile), Arturo Argentieri, Giorgio Bruzzone, Edoardo Spirandelli, Maurizio Azzaro, Federico Giglio, Stefano Miserocchi degli istituti Cnr-Issia (robotica marina), Cnr-Iamc (raccolta ed esame dei campioni d'acqua) e Cnr-Ismar (esame dei parametri raccolti con il sensore multiparametrico).
(2 luglio 2015)