L’algoritmo del MIT predice l’onda anomala
Prevedere l’arrivo di un’onda anomala, ossia fino a 8 volte più alta delle altre e in grado di travolgere le imbarcazioni e gli uomini a bordo: i ricercatori del Mit hanno messo a punto un tool predittivo che riesce a intercettarla e a dare l’avviso a marinai, velisti e pescatori 2-3 minuti prima del suo arrivo. Un tempo sufficiente perché possano allontanarsi dalla zona e mettersi in salvo.
Come molti sistemi complessi, il mare aperto può essere rappresentato come un mix caotico di punti in continuo cambiamento. Per capire e prevedere gli eventi rari come le onde anomale, gli scienziati hanno generalmente adottato un approccio detto "leave-no-wave-behind", in cui si simula ogni onda e la sua massa d’acqua singolarmente, per ottenere un quadro preciso e dettagliato del mare. Ora, il sistema, risulta essere molto dispendioso: ogni cluster del computer è impegnato a risolvere equazioni per ciascuna onda e la sua interazioni con le onde circostanti. Un procedimento che necessita quindi di computer super potenti e non è possibile impiegare in un normale pc.
Il team dell’MIT, composto da Themis Sapsis e Will Cousins, invece, ha identificato un meccanismo attraverso il quale le onde anomale si formano in campi d'onda unidirezionali, scoprendo che alcune onde si raggruppano in un unico gruppo di onde, rotolando insieme attraverso l'oceano. Alcuni gruppi di queste onde, si scambiano energia in modo tale da condurre alla formazione di un’onda anomala estrema.
Combinando i dati delle onde oceaniche raccolte dalle boe con l’analisi non lineare delle equazioni dell’acqua di fondo dell'onda, i ricercatori hanno cercato di identificare i precursori o modelli in quei gruppi di onde che alla fine finiscono per diventare onde giganti.
Prendendo in esame due parametri come la lunghezza e l'altezza dei gruppi di onde, poi, sono riusciti a identificare quali gruppi di onde hanno la più alta probabilità di evolvere in un'onda anomala.
Il risultato è un algoritmo che, sulla base dei dati dell’energia del campo d'onda, riesce a prevedere il formarsi di un’onda gigante.
Il sistema non richiede computer speciali e può essere impiegato da navi e piattaforme off-shore, utilizzando le tecnologie di scansione ad alta risoluzione di bordo, come lidar e radar, per misurare le onde circostanti e prevedere l'arrivo di quella pericolosa.
Sotto il video esplicativo in inglese.